Lo zafferano come alleato dell’epigenetica: uno studio ENEA svela nuove potenzialità funzionali e nutraceutiche
Un team di ricercatori della Divisione BIOTEC, in collaborazione con il Forschungszentrum Jülich e l’Università di Aquisgrana (Germania), ha messo in luce come i composti bioattivi dello zafferano (Crocus sativus L.) possano interagire direttamente con alcuni enzimi chiave coinvolti nella regolazione epigenetica, aprendo nuove prospettive alla caratterizzazione della spezia quale alimento funzionale o all’applicazione delle sue biomolecole attive nella formulazione di nutraceutici.
Un team di ricercatori della Divisione BIOTEC, in collaborazione con il Forschungszentrum Jülich e l’Università di Aquisgrana (Germania), ha messo in luce come i composti bioattivi dello zafferano (Crocus sativus L.) possano interagire direttamente con alcuni enzimi chiave coinvolti nella regolazione epigenetica, aprendo nuove prospettive alla caratterizzazione della spezia quale alimento funzionale o all’applicazione delle sue biomolecole attive nella formulazione di nutraceutici.
Lo studio, pubblicato sulla rivista International Journal of Molecular Sciences [1], ha utilizzato approcci di biologia computazionale per valutare l’efficacia di quattro molecole dello zafferano – crocina, crocetina, picrocrocina e safranale – nel modulare l’attività di enzimi coinvolti nella regolazione epigenetica, quali le DNA metiltransferasi (DNMT), l’istone deacetilasi-2 (HDAC-2) e la sirtuina 1 (SIRT-1).
Tali enzimi regolano la plasticità epigenetica del genoma: il loro corretto funzionamento contribuisce al mantenimento dell’omeostasi trascrizionale e alla protezione cellulare da processi degenerativi, con potenziali implicazioni nella prevenzione dell’invecchiamento e delle patologie cronico-degenerative. Agire su di essi mediante lo sviluppo di alimenti o di ingredienti nutraceutici mirati, ottenuti dalle specifiche molecole dello zafferano, significa pertanto poter contribuire positivamente al mantenimento dell’integrità genomica, alla regolazione della risposta agli stress esogeni e al controllo dei processi di senescenza cellulare.
L’approccio in silico adottato ha permesso di mappare con precisione le interazioni tra le componenti dello zafferano e gli enzimi epigenetici, evidenziando l’importanza delle biotecnologie computazionali nel simulare le proprietà funzionali di alimenti e nutraceutici, ponendo le basi per le successive fasi di validazione in modelli sperimentali avanzati in vitro e in vivo.