Effetti termici e non termici dei campi elettromagnetici sui sistemi biologici
I primi studi effettuati nel Centro Ricerche della Casaccia sugli effetti termici dei campi elettromagnetici (EMF) datano alla fine degli anni 70 in relazione alla terapia dei tumori (ipertermia oncologica). Attualmente, il background dei ricercatori del gruppo e le strutture dei laboratori permettono di portare avanti sperimentazioni sulle applicazioni terapeutiche dei EMF ed i loro potenziali effetti sulla salute. L’attività di ricerca è dedicate alle frequenze di interesse sociale, ossia le frequenze estremamente basse (ELF) usate per il trasporto dell’energia, le frequenze intermedia (IF) in particolare verso i campi di gradiente dai sistemi di imaging di risonanza magnetica (MRI) e sui luoghi di lavoro, le radiofrequenze (RF) e le microonde (MW) per le comunicazioni wireless (GSM, UMTS, WiFI) e le applicazioni mediche. Un’ampia varietà di endpoints in vivo e in vitro sono stati e sono tuttora studiati: la funzione del sistema immunitario e lo sviluppo di tumori in modelli murini di tipo selvatico e in ceppi sensibili; la fisiologia della coclea e la morfologia tiroidea nei ratti; il danno al DNA in linfociti umani; lo stato ossidativo, l’espressione genica relativa ad apoptosi e neuro-protezione, la proliferazione e il differenziamento in fibroblasti e cellule di neuroblastoma umano e di feocromocitoma di ratto; il possibile effetto sinergico con neurotossine in modelli in vitro di malattie neurodegenerative.