La dinamica molecolare svela l’ interazione tra il particolato atmosferico ultrafine e le membrane dell’epitelio bronchiale
Proseguono gli studi avviati nell’ambito del progetto PULVIRUS sui possibili meccanismi di interazione molecolare tra modelli di particolato atmosferico e bersagli biologici, condotti dal Laboratorio Salute e Ambiente, in collaborazione con il Laboratorio Inquinamento Atmosferico e il gruppo coordinato dal Prof. Mattia Falconi dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
Proseguono gli studi avviati nell’ambito del progetto PULVIRUS sui possibili meccanismi di interazione molecolare tra modelli di particolato atmosferico e bersagli biologici, condotti nel Laboratorio Salute e Ambiente in collaborazione con il Laboratorio Inquinamento Atmosferico di ENEA ed il gruppo coordinato dal Prof. Mattia Falconi dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata.
La relazione tra elevate concentrazioni di particelle ultrafini (“Particulate Matter”<0.1 μm, PM0.1) nell’atmosfera e l’aumento della mortalità per patologie polmonari e cardiovascolari è nota, mentre sono ancora in gran parte sconosciuti i meccanismi attraverso i quali le particelle ultrafini penetrino nelle membrane biologiche cellulari delle vie aeree ed eventualmente si distribuiscano in circolo per raggiungere i diversi tessuti bersaglio.
Nello studio in corso, attraverso simulazioni al computer di dinamica molecolare, il gruppo coordinato da Caterina Arcangeli ha realizzato un modello strutturale tridimensionale di PM0.1, dimostrandone la capacità di associarsi stabilmente alle membrane cellulari epiteliali della mucosa olfattiva in base allo specifico contenuto lipidico, per venirne successivamente internalizzato.